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Di sicuro visto la sorgente del nostro cognome Scattolo siamo da discendenza cimbrica,
poi se siamo qua dal secondo II a.C, o dal X secolo è problematico accertare.

I nostri avi erano montanari boscaioli, conoscevano bene cosa si poteva fare con il legno, quello da ardere, quello da cui si poteva ricavare una tavola e specialmente quello da utilizzare per farsi una lancia, un arco e tante frecce per la caccia.

Per contraddistinguersi dagli altri nuclei familiari disegnarono un bastone sulla porta di casa.

Poi qualcuno intorno al 1200 riuscì a farsi un cavallo (è come avere una fuori serie ai nostri tempi)

Il possesso di un cavallo era anche il modo di dire che avevano un capitale economico insomma non erano poveri.

Il cavallo portò altre occasioni di far conoscere la loro professionalità lavorativa.

Da lassù a Porcino si poteva vedere senza essere troppo coinvolti le scorribande dei spagnoli poi i francesi i spagnoli si nuovo qualche imperatore tedesco che andava a Roma e poi i Veneziani.

Ma torniamo al 1200 il nostro avo col cavallo si presentò dal Vescovo Principe Federico Vanga o Wanga (Fiedrich vom Wangen),

Assieme all altro Federico II di Svevia stavano organizzando una spedizione in terra santa.

La quinta crociata

Portò con se qualche lancia un paio di archi e tantissime frecce.

Questo nostro avo parti per la terra santa.

Al nostro bastone si aggiunse l''azzurro forse dal colore delle acque del Garda o dall'Adige ma, con più probabilità gli ricorda il colore del suo cielo terso di montagna.

Cosi al bastone e all''azzurro si aggiunse il leone dorato un po abusato in quel periodo ma Lui il nostro avo si sentiva cosi forte.

Il leone Brandisce il bastone come un'arma.

Il Vescovo Principe fece aggiungere L'elmo e il medaglione con la croce posto sul petto.

L'elmo significa che lo fece cavaliere e il medaglione che stava partecipando a qualcosa d'importante, la Crociata.

Il vescovo Principe purtroppo si fermò a Accon (odierna Acri in Israele).

Non sappiamo cosa fece il nostro avo alla morte del Vescovo Principe.

Tornò da quella spedizione con uno stemma gentilizio.

Si risistemò degnamente in quel di Porcino, raccontava le sue prodezze in battaglia. cosi gli dava modo di aumentare le vendite di legna, carbone, lance, archi e frecce.

Gli anni passarono fino ad arrivare alla fine del 1700

il nostro Giovanni Battista detto Giobatta prese la decisione lasciare Porcino

ed emigrare verso le colline Moreniche come

coltivatore e agricoltore

e scese in quel di Sandrà tra Lazise e Castelnuovo.

Da montanari diventarono contadini.

Cosa successe per abbandonare Porcino non lo sappiamo si sa che uno Scattolo lascio li a Porcino per testamento tutto quello che aveva.

Da Sandra emigrarono a Castelnuovo poi a Peschiera  da li a Ponti per tornare all'inizio del 1900 a Peschiera.

Un'altra cosa certa che non siamo prolifici almeno come discendenza di prole maschile solo nel secolo scorso c'è stato un aumento del numero di Scattolo.

Ma ora la tendenza sembra invertita.

Speriamo che riprenda di nuovo.